particolare

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PAOLO GIOLI: Polaroid in bianco e nero e a colori su carta da disegno 1987/1998

A cura di Roberta Valtorta.

Dal 10.09.2004 al 23.10.2004


La mostra presenta un significativo insieme di opere Polaroid su carta da disegno che datano dalla fine degli anni Ottanta alla fine degli anni Novanta: un possibile percorso all'interno della vasta opera di Paolo Gioli che, costantemente improntata alla sperimentazione linguistica, riflette insistentemente sui generi classici della storia dell'arte - nudo e volto umano in primis, ma anche natura morta e paesaggio - sempre discutendoli e predisponendoli a una possibile attualizzazione nella contemporaneità.


Nella mostra sono presenti in particolare alcuni studi sul volto umano (Maschere, Volti, Confinati) e sulle mani, e opere dedicate alla natura (Lastre, Fiori secchi). Il materiale Polaroid, sia a colori che in bianco e nero, dialoga con la carta da disegno proponendo l'idea di impronta materica, di fondamentale importanza concettuale nella pratica della fotografia contemporanea.


Gioli, pittore, film-maker, fotografo, appartiene a quella generazione di artisti che fra anni Sessanta e Settanta sia in Europa che negli USA scelsero la fotografia, il cinema oppure il video come nuovi strumenti di lavoro sui quali misurare e rinnovare i codici dell'arte. In particolare, si devono a lui molte ricerche innovative attuate attraverso la riscoperta e l'uso radicale del foro stenopeico quale principio fondante della fotografia e di camere autocostruite o oggetti trovati utilizzati come camere in luogo delle apparecchiature industriali; l'impiego "alternativo" di materiali Polaroid a colori e in bianco e nero in cerca dei valori materici della fotografia (trasferti su carta da disegno, seta serigrafica, con acrilico e rosso d'uovo, matita, tela, composizioni di più Polaroid in un' unica ripresa, sperimentazioni e indagini sui processi di sviluppo); il Cibachrome, impiegato come supporto in sé o utilizzato insieme alla Polaroid; la tecnica del fotofinish sottoposta a una personale rivisitazione in fitte ricerche sui segni, il movimento,la scrittura, la luce.


La figura di Gioli costituisce, all'interno della storia della fotografia sia italiana che internazionale, una sorta di ponte fra le arti classiche, di cui conserva memoria, e le arti tecnologiche, che egli interroga negli aspetti più intimi; fra l'insistenza sugli aspetti ancora manuali della fotografia e del cinema, da un lato, e la progettazione concettuale e il gesto, dall'altro. Uno dei fautori del rinnovamento della fotografia contemporanea, presente nelle più importanti storie della fotografia e riconosciuto come maestro, Gioli ha ricevuto ampio riconoscimento internazionale.